È la mattina del 15 luglio 1997 quando Gianni Versace sta tornando da una passeggiata e rientrando nel portone della sua villa a Miami Beach, in Florida.

Qualcuno, un ragazzo, è lì ad aspettarlo: al momento giusto tira fuori una pistola e gli spara due colpi a sangue freddo uccidendolo.

Quel ragazzo si chiama Andrew Cunanan e Versace non è la sua prima vittima.

Prima di lui ha già ucciso quattro persone, riuscendo sempre a farla franca cambiando continuamente identità, e da meno di un mese è uno dei dieci ricercati più pericolosi degli Stati Uniti.

Nessuno sa perché anche Versace è finito nella scia di sangue, visto che i due si erano incontrati una volta sola, a un evento ufficiale, ben sette anni prima.

Dopo il delitto, poco più di una settimana dopo, Cunanan si toglie la vita sparandosi un colpo in bocca in una casa galleggiante, circondata da decine di agenti allertati da un custode.

La morte di Gianni Versace, uno stilista partito dalla bottega di sartoria della mamma, a Reggio Calabria, colpisce profondamente tutto il mondo della moda, e non solo.

(Unioneonline/D)

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