Il 20 giugno 1979 l’Italia ha per la prima volta nella sua storia una donna che ricopre una delle massime cariche dello Stato. Nilde Iotti diventa infatti la presidente della Camera dei Deputati e terrà questo incarico per tre legislature, fino al 1992.

Nata a Reggio Emilia il 10 aprile del 1920, di politica aveva iniziato a interessarsi nel 1943 quando - dopo aver svolto il ruolo di staffetta porta-ordini nel corso della Resistenza - si era avvicinata al PCI. Poi erano arrivati altri traguardi: dall’ingresso al Consiglio comunale fino all’elezione all’Assemblea costituente.

Intanto già dal 1946 era iniziata la sua relazione con Palmiro Togliatti, segretario nazionale del PCI, sposato, e più grande di 27 anni. Per lei Togliatti lascerà la moglie e la loro storia continuerà fino alla morte del leader del partito.

Alla Iotti resta invece il primato di aver ricoperto la carica di presidente della Camera per 13 anni. Ma non solo: è stata anche la prima donna e la prima esponente comunista ad aver ricevuto dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga un mandato esplorativo per la formazione del governo nel 1987 avvicinandosi così molto alla possibilità di diventare premier.

La carriera politica finisce nel 1999 quando annuncia di avere dei problemi di salute e si trova quindi costretta a rinunciare a tutti i suoi incarichi. Quel giorno alla Camera c’è un lunghissimo applauso.

Nilde Iotti muore il 4 dicembre di quell’anno ed è sepolta al cimitero del Verano di Roma.

(Unioneonline/s.s.)

Giugno 2019

Maggio 2019
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