"Ho preso la decisione di dimettermi da Presidente della Repubblica, spero che tutti lo consideriate un gesto onesto, di servizio alla Repubblica".

Con queste parole, esattamente 27 anni fa, Francesco Cossiga annunciava agli italiani la sua intenzione di lasciare il Colle circa tre mesi prima della scadenza naturale del mandato.

Una mossa, quella del politico sassarese, destinata a restare nella storia dell'Italia, allora sconvolta da Tangentopoli, con la Prima Repubblica ormai agli sgoccioli.

"Ho un dovere - aveva spiegato Cossiga dopo aver comunicato la decisione di fare un passo indietro - quello di permettere che venga qui un Presidente forte, che sia almeno forte perché eletto dal nuovo Parlamento. E quindi la mia scelta dovrebbe essere quella per le mie dimissioni anticipate e per permettere al nuovo Parlamento di dare al Paese un Presidente che forte per la sua elezione e per l’ampiezza temporale e di contenuti del suo mandato, possa affrontare questa grave crisi politica e istituzionale e promuovere la formazione di quel governo che voi con il vostro voto avete voluto".

Poi, un appello a tutti gli italiani: "Questo è un Paese che non sarà una grande potenza politica, che non sarà una grande potenza militare, forse questa è una benedizione di Dio, ma che è un Paese di grande cultura, di grande storia, è un Paese di immense energie morali, civili, religiose e materiali. Si tratta di saperle mettere assieme e si tratta di fondare delle istituzioni che facciano sì che lo sforzo di ognuno vada a vantaggio di tutti. Che Dio protegga l’Italia, viva l’Italia, viva la Repubblica".

(Unioneonline/l.f.)

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