L'8 luglio del 1978 Sandro Pertini viene eletto presidente della Repubblica.

Il Paese, sconvolto dal recente rapimento e assassinio del leader della Democrazia cristiana Aldo Moro a opera di un commando delle Brigate Rosse, è alla ricerca di una figura forte, in grado di sanare le divisioni e diventare simbolo dell'unità nazionale, dopo le dimissioni da capo di Stato di Giovanni Leone, che il 15 giugno ha lasciato il Quirinale travolto dallo scandalo Lockheed.

Dopo i primi scrutini, in cui le principali forze politiche votano il candidato del proprio partito (la Dc per Guido Gonella, il Pci per Giorgio Amendola), è il segretario dei socialisti Bettino Craxi a proporre ufficialmente la candidatura di Pertini.

Sulla figura del politico savonese, antifascista e partigiano, dopo 15 scrutini, convergono – oltre ai due principali partiti dell'epoca – anche liberali, repubblicani e socialdemocratici: viene eletto con 832 voti su 995, la maggioranza più rilevante della storia repubblicana italiana.

(Unioneonline/F)

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