Gigi Riva è nato 70 anni fa a Leggiuno, Varese, e ha iniziato la sua carriera calcistica tra i dilettanti del Laveno Mombello, per poi passare appena diciottenne nella serie C con il Legnano e approdare alla nazionale juniores azzurra e alla squadra del Cagliari.

Un connubio, quello tra la squadra sarda e l'attaccante varesotto, che segnerà l'ingresso del club nella massima serie e porterà allo storico scudetto nella stagione '69-'70.

A livello personale, poi, il bomber Riva ha stabilito il record ancora insuperato di 35 gol in 42 partite con la maglia della Nazionale, continuando a essere la bandiera del Cagliari fino al ritiro nel '76 per un brutto infortunio. Per il Cagliari è tuttora il miglior marcatore rossoblu con 164 reti.

Una leggenda vivente con alle spalle un'infanzia difficile, segnata dalla perdita del padre Ugo, dal passaggio doloroso in vari collegi e da un carattere chiuso e solitario, che ha trovato serenità una volta arrivato in Sardegna, dove è diventato un leader amatissimo e il simbolo del buon calcio per generazioni di tifosi.

Gianni Brera l'ha ribattezzato "Rombo di tuono" per quel suo mix unico di potenza e classe, che ha illuminato la semifinale mondiale Italia-Germania con il leggendario 4-3.

Corteggiato dai maggiori club del "continente", Gigi Riva si è sempre negato, rinunciando anche all'offerta miliardaria dell’avvocato Gianni Agnelli e facendo la scelta controcorrente di rimanere al Cagliari.

(Unioneonline/b.m.)

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