Esattamente 28 anni fa finiva la carriera criminale di Enrico De Pedis, uno dei boss della famigerata banda della Magliana.

Ovvero, il sodalizio malavitoso che tenne in scacco la Capitale tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, arrivando a controllare numerose attività illecite, a cominciare dalla spaccio di droga.

Divenuto sempre più potente, a 36 anni cercò di staccarsi dai complici di vecchia data. I quali decisero di fargliela pagare.

E così il 2 febbraio 1990 "Renatino" (il suo soprannome) venne attirato con un pretesto nella zona di Campo dei Fiori, dove due killer lo freddarono a colpi di pistola mentre era in sella alla sua Vespa.

Venne sepolto, in gran segreto, nella chiesa di Sant'Apollinare.

Nel 2012, dopo che una telefonata anonima a Chi l'ha visto? lo chiamò in causa nella misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi, le spoglie vennero riesumate e trasferite al cimitero di Prima Porta dove furono cremate.

Amante della bella vita e dell'eleganza (che curava in maniera quasi maniacale), De Pedis ha ispirato il personaggio del Dandi, fra i protagonisti della serie tv "Romanzo Criminale", tratta dal romanzo di Giancarlo De Cataldo.

(Unioneonline/l.f.)

Febbraio 2018

Gennaio 2018
© Riproduzione riservata