Alla faccia degli acciacchi. E dell’età che a novant’anni non è più solo un dato, ma qualcosa da esibire con orgoglio. Quando ha tagliato il traguardo dei 200 metri al Palaindoor di Padova, la sua città, non sapeva di aver appena battuto il record del mondo. Eppure Emma Maria Mazzenga, classe 1933, in 54 secondi e 47 centesimi è diventata la novantenne più veloce del mondo. Perché il precedente primato Over 90 resisteva da ben tredici anni e apparteneva alla canadese Olga Kotelko: 1’01”72.

Nasce a Padova nell’agosto del 1933, la nonna più veloce della Terra si avvicina allo sport nel periodo universitario, poi diventa una professoressa di Chimica e riprende l’attività sportiva a 53 anni. Quando in tanti stanno pensando di andare in pensione. Vive da sola, è vedova da quarant’anni, guida regolarmente la sua 500.

Che emozione ha provato quando ha stabilito il record mondiale?

«In realtà appena sono arrivata non lo sapevo. Son stata contenta appena mi hanno avvisata, la mia amica Rosa Marchi mi ha dato il foglio con su scritto il record ed è lo stesso foglio che si vede in foto questi giorni sui giornali».

Il suo primato arriva dopo un periodo non tanto semplice.

«Sì, i primi di agosto ho avuto un incidente, con la frattura deìlo sterno. Sono stata ferma, ma appena ho visto che non avevo più dolore ho ripreso a correre, così ho iniziato ad allenarmi per le gare. Il record che ho battuto risale a 13 anni fa ed è della canadese Kotelko. Ora, non vorrei esser poco modesta, il tempo era abbastanza alto, perché un minuto non è poco e io in allenamento ho corso più forte, quindi se va tutto bene dovrei migliorarlo ancora».

Racconti degli inizi all’università.

«Ho cominciato giocando a pallacanestro ma ero negata. Con l’atletica è nata un po’ per caso perché sono stata inserita nella squadra, poi ho smesso per un lungo periodo e ripreso a 53 anni».

Cosa significa per lei poter fare sport?

«Lo sport è un qualcosa che mi ha aiutata tanto, quando ho vissuto dei momenti brutti mi ha portata a superarli, quando mi alleno mi aiuta a scaricare la tensione nervosa, inoltre mi tiene in contatto con la gente».

Come si vivono questi giorni di grande popolarità?

«Sono molto meravigliata e sicuramente tutto questo mi diverte. È una bella novità. Da due giorni il telefono non fa altro che squillare. Stasera sono un po’ stanca per questo, poi stamattina mi sono anche allenata».

Quante volte scende in pista e qual è il suo allenamento tipo?

«Circa due o tre a settimana. Per un’ora e un quarto. Faccio il riscaldamento, poi a seconda del periodo delle gare svolgo allenamenti diversi. Quando ci son gare corte faccio ripetute sui 60, 80 e 100 metri, quando invece le distanze di allungano, corro 200 o 250 metri. Alterno corsa e recupero e poi faccio defaticamento».

Quali sono gli ingredienti per avere successo nello sport?

«Secondo me la costanza, la continuità. Se si vuole raggiungere un obiettivo bisogna impegnarsi tanto, con passione ed essere costanti. A me piace tanto lo sport, fa stare bene. A volte gli allenamenti sono veramente faticosi, ma bisogna metterlo in conto».

Giulia Innocenti

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