Prodotti freschi, garantiti, di stagione, a chilometro zero. Ordinati anche con un clic su tastiera o smartphone e consegnati direttamente a casa. È l'evoluzione contemporanea di un rapporto antico, quello tra produttore e consumatore. Che la pubblicità ha trasformato in uno slogan inflazionato. Ma che, sotto sotto, resta sempre il più ricercato, per il suo richiamo alla genuinità e qualità dei prodotti in vendita, all'umanità di un mercato sempre più impersonale.

Lo ripropongono, in Sardegna come nel resto dell'Italia, i Gruppi di acquisto solidale (Gas), che riuniscono persone amanti del buon cibo, volenterosi operatori e piccoli produttori locali. Sono sette, fra Cagliari, Sassari, Alghero e Olbia. Chi più chi meno, rappresentano l'epicentro di una filiera che non va oltre i 30 chilometri, che individua le zone agricole più sane nell'ottica di una ecosostenibilità seria e reale e stringe accordi con i coltivatori maggiormente impegnati nella difesa di colture sane e gustose. «Con loro, scegliamo i prodotti stagionali, rigorosamente freschissimi e li inseriamo a turno nelle consegne settimanali», spiega Marcella Garau, tra le quattro amiche fondatrici dell'associazione “Il Carretto Verde”, che dal 2009 serve il capoluogo e l'hinterland. «La newsletter arriva ai soci il lunedì, con la composizione del paniere della settimana, che potrà essere integrato con prodotti fuori lista prima della consegna, fissata di giovedì o venerdì».

C'è chi si tiene leggero e sceglie il formato “single”, costo variabile dai 7 ai 13 euro a seconda del Gas per 5 chili di una decina di prodotti misti. C'è poi chi invece, a capo di una famiglia composta da cinque o sei persone, non ordina meno di 12 chili e paga in media 26 euro. Cambia la quantità, non la tipologia del contenuto: frutta, insalate da taglio, ortaggi ma anche formaggi, pasta fresca, pane, miele, dolci. A rotazione anche questi, per valorizzare piccole grandi eccellenze, spesso sconosciute al pubblico.

Ma ci sono anche ragioni più strettamente pratiche, a motivare l'adesione ai Gas. «Soffro di sensibilità chimica multipla», spiega la cagliaritana Valeria Faa, «questo genere di acquisti mi garantisce di consumare prodotti che conservano la massima quantità possibile di oligo-elementi essenziali e di vitamine, biologici e locali, con il valore aggiunto della consegna a domicilio e della possibilità di personalizzare l'ordine».

Se gusti ed esigenze cambiano, i Gas si fanno elastici e si adattano a un mercato in continua evoluzione. «Negli ultimi anni è calata l'attenzione a latticini e derivati, forse per via delle intolleranze», specifica Fatime Fiku, di “La Lumaca Felice”, unico Gas attivo nell'Algherese, sei anni di vita anche questo. «In compenso abbiamo iniziato a proporre saponi e cosmetici naturali e ad aprire le porte a soci temporanei, come i turisti che trascorrono alcuni mesi in zona». Comune a tutti i Gas infatti, oltre alla necessità di una ferrea organizzazione, è anche la difficoltà di fidelizzare gli utenti: i gruppi più sostanziosi, sono partiti anche con un centinaio di soci, ridotti a 30, 35 con il passare del tempo. Chi rimane, può contare sulla varietà della composizione settimanale, sul comfort di trovarsi l'orto in tavola, e su un risparmio netto del 10% sulla spesa settimanale fatta al supermarkert o nei mercati civici.

Clara Mulas

© Riproduzione riservata