Anche Cagliari fra le città più care d’Italia: è quanto evidenziano i dati Istat, che per il mese di agosto registrano un +8,5% nei prezzi rispetto al 2021 (contro la media nazionale di +7,9) e la stima di settembre annuncia un +0,8 contro lo 0,3 nazionale.

Una situazione “drammaticamente preoccupante” secondo la Camera del Lavoro Metropolitana Cgil, che propone una Conferenza sulle nuove povertà e con la partecipazione, oltre che delle parti sociali, dei soggetti istituzionali e del terzo settore.
“Registriamo in tutto il territorio un disagio crescente, fra gli anziani, i giovani, le famiglie, ed è evidente che in assenza di interventi immediati poi sarà sempre più complicato risalire la china”, avverte la segretaria generale di Cgil Cagliari, Simona Fanzecco, sollecitando anche le amministrazioni, non solo Cagliari e la Città metropolitana ma tutti i Comuni del territorio, a un confronto per condividere le azioni di sostegno con una attenzione particolare verso i soggetti più deboli. “Sappiamo che anche i bilanci degli enti locali sono messi a dura prova per l’aumento dei costi, le bollette energetiche in primis, ma proprio per questo è indispensabile ragionare sul da farsi, su come utilizzare le risorse pubbliche per ottimizzare i risultati e frenare il declino del nostro tessuto sociale ed economico”.
PRECARIETÀ DIFFUSA – Insieme a Sunia e Federconsumatori la Cgil di Cagliari monitora i riflessi che il carovita sta determinando sulle vite delle persone: “Siamo sull’orlo di una crisi sociale senza precedenti, la precarietà è ormai una condizione diffusa che caratterizza il lavoro - sempre più povero, anche quando c’è – e la quotidianità delle persone, costrette a rinunciare a beni di prima necessità e private di ogni prospettiva: i costi per la casa sono insostenibili, aumentano affitti, mutui e prestiti, i costi dei trasporti, dell’energia e delle materie prime innescano una spirale che avvita imprese e lavoratori. A ciò si aggiunge l’inadeguatezza delle politiche sanitarie e sociali, che sta portando alla rinuncia alle cure con grave danno per i cittadini prima di tutto ma anche per il futuro del sistema nel suo complesso, sul quale prima o poi si rifletterà il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione.

MISURE CONCRETE – In un simile contesto, appare quanto mai necessario programmare misure territoriali specifiche attraverso la contrattazione sociale che il sindacato può portare avanti con le amministrazioni locali: “Questo il senso della nostra proposta di una Conferenza sulle povertà – ha spiegato Simona Fanzecco – un luogo dove affrontare tutte le criticità per poi elaborare interventi e politiche che diano risposte alle emergenze: la povertà economica e educativa, il lavoro povero e la precarietà, il disagio giovanile, l’emarginazione degli anziani e delle persone fragili con disabilità, la solitudine delle famiglie e l’esclusione delle donne dal mercato del lavoro, l’assenza di piani di accoglienza e integrazione dei migranti”.

INTERVENTI CONDIVISI – Secondo la Cgil di Cagliari non esistono risposte semplici ma sono urgenti interventi condivisi e integrati, investimenti sulla prevenzione, l’assistenza sociale e sanitaria, il diritto allo studio e la formazione, l’accesso agli asili nido pubblici, i servizi per l’impiego e il reinserimento lavorativo, la promozione di reti e servizi anche con il supporto del terzo settore.

"Auspichiamo che, attraverso la Conferenza che proponiamo, venga sancito un vero e proprio patto tra i soggetti che a vario titolo sono coinvolti - istituzioni, parti sociali, associazioni - per affrontare l’emergenza con un piano strategico e magari tracciare le linee di azione per uscire dalla crisi attuale”, la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)

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