Nella giornata del 4 dicembre, quella prima che venissero trovati i corpi senza vita dei coniugi Luigi Gulisano e Marisa Dessì, di 79 e 82 anni, nello studio della loro abitazione in via Ghibli, a Cagliari, gli investigatori avrebbero registrato un buco di un’ora – verso l’ora di pranzo – nell’attività del telefonino di Claudio Gulisano, 44 anni.

Un dato che arriva dai tabulati, non dunque dall’esame del telefonino sequestrato al figlio della coppia, sospettato di duplice omicidio volontario e dal 30 dicembre in carcere a Uta perché sospettato di aver avvelenato il padre e la madre.

Gli investigatori sembrano convinti che l’ex agente di commercio e sua moglie siano stati avvelenati dopo la colazione del 4, anche perché nello stomaco non sarebbero state trovate tracce del pranzo.

La ricostruzione nell’articolo di Francesco Pinna su L’Unione Sarda in edicola e sull’app

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