“Mentre siamo tempestati da vicende dolorose che spesso non innalzano l’animo, i Santi Martiri in occasione della Festha Manna ci offrono l’opportunità di guardare sempre con fiducia al cielo e con speranza nel cammino che compiamo sulla terra, due dimensioni che siamo chiamati a tenere insieme. Questo è l’insegnamento dei Protomartiri, Gavino, Proto e Gianuario”.

E’ l’annuncio dell’arcivescovo, monsignor Gian Franco Saba del programma sulle celebrazioni religiose e culturali della Festha Manna edizione 2021, un “Progetto città di Porto Torres” che, pur mantenendo alcuni appuntamenti invariati, ripropone la processione dei simulacri dei Santi Gavino, Proto e Gianuario ed una serie di eventi che rispetteranno le esigenze dettate dalla emergenza sanitaria.

“Un progetto pastorale, spirituale e culturale con un preciso itinerario, - aggiunge l’arcivescovo - un cammino che parte dalla traslazione delle statue lignee dei Martiri, un simbolo che ci consente di riscoprire due dinamiche: quella di chi ha donato la vita e quella della comunità”.

Un concetto caro al sindaco Massimo Mulas: “Questa è la conferma dell’inizio di un percorso per il rilancio di attività di fede e culturali in grado di rivitalizzare Porto Torres e farla ritornare non solo un fascio di luce nella notte ma un punto di riferimento nella notte”.

Il programma redatto dall’amministratore pro tempore della basilica di San Gavino, don Michele Murgia, è stato illustrato presso l’aula capitolare alla presenza di Antonello Canu, direttore operativo della Fondazione accademia Casa di Popoli e don Giuseppe Faedda assistente responsabile diocesano della pastorale giovanile. Il ricco programma di celebrazioni dal 3 maggio al lunedì 24 della Festha Manna, parte dalla processione guidata da monsignor Saba con i mezzi delle forze dell’ordine, tragitto che si concluderà presso la chiesa di Balai Vicino con la deposizione dei simulacri nell’antico ipogeo, nel rispetto delle norme. 

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