Calasetta, droga in auto per compiere arresti: prescrizione per i carabinieri
I fatti risalgono a 12 anni fa, il giudice ha revocato anche tutte le provvisionaliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tutti i reati erano già prescritti prima della sentenza di primo grado. Per questa ragione, la Corte d’appello di Cagliari ha spazzato via le quattro condanne inflitte ad alcuni carabinieri della stazione di Calasetta accusati di vari illeciti e falsi, ma anche di aver messo della droga nelle auto di un giovane per poterlo arrestare. Revocate anche le provvisionali, gli anticipi sui risarcimenti che i giudici di primo grado avevano inflitto agli imputati.
La sentenza
A 12 anni dai fatti contestati, con un dispositivo di cinque righe, la Corte presieduta dal giudice Massimo Poddighe ha dichiarato il «non doversi procedere» nei confronti del maresciallo Ivano Iacobelli, oltre che dei militari Massimo Porta, Carmelo Favara ed Emanuele Carrus, perché i reati sono stati dichiarati estinti per prescrizione.
I giudici d’appello hanno accolto in buona parte i ricorsi dei difensori, cancellando la condanna a 6 anni e mezzo di reclusione inflitta all’ex comandante della stazione (difeso dai legali Patrizio Rovelli e Michela Teti), quella a 4 anni e 3 mesi a Porta (assistito da Alessandro Corrias), i 4 anni di reclusione per Carrus (difeso da Fabrizio Rubiu) e I 3 anni e mezzo DI Spavara (assistito da Gianluca Aste e Corrias).
Il lungo processo
I fatti che avevano dati vita all’indagine risalgono al 2012, quando la caserma di Calasetta era finita al centro di un’inchiesta dell’allora procuratore aggiunto Gilberto Ganassi (il processo di primo grado è stato poi guidato dal collega Andrea Vacca). Secondo le ricostruzioni dei pubblici ministeri, alcuni militari avrebbero commesso falsi e numerose irregolarità per effettuare degli arresti ai danni di alcuni giovani della cittadina sulcitana. In primo grado le condanne erano arrivate per reati legate agli stupefacenti e per dei falsi. Nella sentenza erano state disposte anche delle provvisionali da 10 e 25 mila euro, nei confronti delle parti civili assistite dai legali Massimo Graziano e Maria Chiara Leone. Erano già stati assolti, o dichiarati prosciolti per prescrizione, gli altri cinque imputati finiti sotto processo.
L’appello
Ieri la Corte d’appello ha dichiarato prescritto tutto, revocando le provvisionali: ha ritenuto, dunque, che i reati fossero già prescritti prima della fine del processo di primo grado. «Aspettare 12 anni per avere giustizia» ha commentato l’avvocato Rovelli, «è impresa quasi proibitiva per chiunque e soprattutto per un carabiniere».