Cagliari, caso Manuela Murgia: l’inchiesta si allarga
Nuove piste se il Dna trovato sui vestiti della 16enne non dovesse essere dell’indagatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Se davvero il Dna maschile, estratto da un pelo presente negli indumenti indossati da Manuela Murgia il 5 febbraio 1995 giorno in cui è stata trovata morta nel canyon di Tuvixeddu, non è di Enrico Astero, allora di chi è? Inevitabilmente le indagini si allargano, come già sta avvenendo nel più stretto riserbo, verso altre ipotesi: come quella del coinvolgimento della ragazza in qualcosa di molto più grande di lei.
L’esame – come consentono le regole dell’incidente probatorio – effettuato dal generale Luciano Garofano, consulente della difesa del 54enne, non lascerebbe spazio ad equivoci: non ci sarebbe alcuna concordanza tra il profilo genetico del reperto maschile trovato sul corpo della ragazza e il dna di Astero.
«Noi», fa sapere Marco Fausto Piras, avvocato dell’indagato, «siamo molto sereni. Possiamo solo aspettare l’esito ufficiale dei Ris». E con l’eventuale uscita di scena dell’ex fidanzato di Manuela, gli inquirenti dovranno seguire altre piste investigative.
L’articolo completo di Matteo Vercelli su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Unione Digital