N on se ne può più di politicanti del bla bla che da tre mesi tutti i giorni all'ora dell'Ave Maria intonano il “Miserere”: un disco rotto. Dopo averci opportunamente informati continuano ingiustamente a triturarci: signori basta, abbiamo capito che chi sgarra paga, forse. Ma se fosse indispensabile come la mascherina, andiamo almeno sul leggero. In quest'Italia metà galera dove i domiciliari si concedono in B(u)onafede anche agli ergastolani al 41 bis, mettiamoci almeno un po' di brio. Due minuti al padano Attilio Fontana, il Nazareno col coronavirus in testa da mercoledì delle ceneri, e il triplo a Vincenzo De Luca comandante in capo della Campania felix, interprete della sceneggiata politica incacchiata. Qualche pillola. “Belle ragazze che corrono con i vestiti aderenti ti consolano ma i vecchi cinghialoni senza mascherina con la tuta alla caviglia andrebbero arrestati a vista”. “Tamponi ma non a capocchia”. “Economia attiva e passiva: concetti equivoci”. “La stupidaggine non è un argomento”. “Il politico milanese sovranista va in giro con gli occhiali nuovi, color pannolino da bambino”. “Ma chi se ne frega del centrosinistra, parlo da uomo. Non sono il pipiripà”. “Vasi inania multum strepunt”, i vasi vuoti fanno un gran rumore. Si riferiva al prossimo suo, non come se stesso.

ANTONIO MASALA
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