L 'allenatore del Torino Marco Giampaolo dopo la sconfitta nel derby contro la Juve, ha ammesso: «Abbiamo perso per una virgola», riconoscendo così a quel segno un'importanza inversamente proporzionale alla sua minuscola mole. Nel Paese dell'incerto per certo prevale il classico “ibis redibis” con virgola variabile per decidere la sorte del soldato. Ma perfino la «giurisprudenza - diceva lo scrittore Cesare Marchi - è la scienza delle virgole: basta spostarla e il condannato a morte può avere salva la vita». Infatti, il sovrano magnanimo anticipò la virgola e da “grazia impossibile, fucilarlo” si passò a “grazia, impossibile fucilarlo”. Nessuna virgola è messa a casaccio. Vale per una legge formulata in termini contorti, una circolare che dice tutto e il contrario di tutto, una disposizione ambigua dove basta spostare una virgola per trasformare un diritto in una obbligazione, un credito in una tassa da pagare, lo sciopero per il ponte che casca nello “sciopero, per il ponte” festivo. Il grande giornalista-scrittore Dino Buzzati cesellò una virgola per incorniciare nel titolo il racconto dell'annullamento del matrimonio di una coppia da parte della Sacra Rota per impossibilità del marito di assolvere al compito: «Non coniugava, l'imperfetto». Il lampo in una virgola.

ANTONIO MASALA
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