S ì, però è una persona onesta. Vabbè, ma se fino all'altro giorno il galantuomo lavorava di rasoio come nessun altro Figaro al mondo non è che possa fare il chirurgo maxillo facciale anche se, secondo Cetto La Qualunque, “ma a che serve la laurea”. L'uno e l'altro lavorano sulla faccia ma il rasoio è una cosa, il bisturi un'altra. “Qualunquamente” niente a che vedere col generale dei Carabinieri a riposo Cotticelli, commissario della sanità calabrese, un “gioiellino” da custodire gelosamente, tanto da giustificare la chiamata di un pezzo grosso dell'Arma. L'ufficiale, “usi obbedir tacendo”, glissa persino sul piano anti Covid: «ma spettava a me?». E se no a chi, al barelliere? Giuseppe Conte che l'aveva nominato due anni fa con l'altra maggioranza, ha accettato al volo le dimissioni: presentat'arm e vai. Da Cotticelli il Governo ha virato sul manager Zuccatelli che, si racconta, nei primi giorni del Covid abbia contestato l'uso delle mascherine. «Discorso privato e frase estrapolata» ha precisato dopo il tuffo rovesciato-carpiato: non una ma due maschere h.24. Ormai va di moda: parlano, precisano, si scusano. Dal ligure Giovanni Toti al campano Vincenzo De Luca, che è tutto dire. Voce dal sen fuggita, poi richiamar non vale. Ma se la vita è teatro, risparmiateci almeno le prove.

ANTONIO MASALA
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