B izzarrie dal mondo in tempo di coronavirus. I malati di calcio, orfani di serie A, Champions e, nel prossimo futuro, anche dei campionati europei, si consolano in streaming, assistendo alle uniche partite che si disputano in giro per il mondo, quelle del campionato dello Zimbabwe e del Guatemala. Siamo al limite del masochismo. La cattiveria umana non conosce sosta, in Kenya i bracconieri hanno ucciso due rarissimi esemplari di giraffa bianca. Adesso, ne resta una sola. Ah, compie trent'anni il cult di Mietta e Amedeo Minghi, “trottolino amoroso dudu dadadà”. Tornando agli animali, c'è stato un boom di abbandono di cani, considerati “contagiosi”. Il coronavirus ce lo hanno trasmesso i pipistrelli, non i cani. Idioti. Di questa pandemia si è scritto e detto tutto e il contrario di tutto. “Il virus nell'ambiente muore dopo pochi minuti”. “No, dopo dodici ore”. “La distanza di sicurezza tra le persone è un metro”. “No, quattro e mezzo”. “Il vino, se superiore a 15 gradi”, hanno sostenuto gli enologi, ”uccide il virus nel cavo orale”. “Obbrobrio”, sono insorti i medici. Che avranno sicuramente ragione. Il vino non ci protegge dal virus, ma dalla malinconia di questi tempi sì.

IVAN PAONE
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