“ A ncu ti currat sa giustizia”. Dalle nostre parti è la maledizione delle maledizioni, il peggio che si possa augurare. Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli, è stato “rincorso” per diciannove volte dalla giustizia e diciannove volte assolto. Nunzia De Girolamo, ex ministro, ha atteso 7 anni prima di veder riconosciuta la propria innocenza. Calogero Mannino appena 25: 15 assoluzioni. Loro, come altri, hanno pagato un prezzo molto alto, perché nel conto hanno sicuramente messo l'effimera notorietà di cui (l'espressione è parecchio volgare) godono. C'è chi come Enzo Tortora, presentatore tivù, ci rimise anche la salute. Qualcosa non quadra. Il che non significa sposare i garantisti a senso unico: anche ai magistrati deve essere assicurato il diritto di difendere le loro scelte. Gli avvisi di garanzia non sono bigliettini di auguri e siamo certi che prima di firmarli i riscontri, come li chiamano, saranno fatti con grande scrupolo. Sbagliare è di questo mondo ma certi errori visti nell'eternità processuale lasciano segni e dubbi profondi. I mali della giustizia sono tanti: organici, nomine, accessi ed eccessi, leggi contorte e malamente distorte. Resta però un fatto. Quando il cittadino per avere giustizia aspetta dieci anni, se non venti e trenta, non è giustizia e neppure ingiustizia: è persecuzione.

ANTONIO MASALA
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