G iocolieri, domatori, clown, trapezisti, trasformisti: signori, benvenuti al circo Italia. Lo spettacolo non è granché, costretto e ristretto com'è Conte il placido tra Renzi che si sfila, Zingaretti che si infila, Di Maio che sfiata e Berlusconi che rifiata. Le Regioni e i Comuni poi si divertono a cancellare la sera quello che il capo dispone la mattina: “Qui comando io, questa è casa mia”, cantano in coro. I governatori e i sindaci si muovono in ordine sparso, ognuno fa come pancia comanda: avanti c'è posto e, chissà, qualche punto in più di gradimento nel Coronashow. Matteo Salvini ha riscoperto il varietà: “Okkupando il Parlamento”, salone Margherita, orario continuato festivi compresi. Tra l'impassibile Conte e l'impossibile Europa la trovata ha funzionato quanto i digiuni che a Marco Pannella facevano aumentare la vanità e perdere di peso. La bilancia di Matteo Salvini è tarata sui sondaggi: più salgono, meglio sta. Giorgia Meloni sventola i cartelli sotto palazzo Chigi: “Il Silenzio degli innocenti”. Ci siamo stancati, urla. Pure noi, onorevole, ma per motivi diversi dai suoi. Come non bastasse è saltata fuori un'altra grana: i buoni pasto spettano anche a chi lavora e mangia a casa? L'argomento è complicato ma tranquilli, il professor emerito Gustavo Zagrebelsky ci saprà dire.

ANTONIO MASALA
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