V ittorio Sgarbi può risultare simpatico o antipatico ma spara a palle incatenate sempre tutto ciò che pensa e da lì non lo schioda neppure il padreterno. Una mosca bianca in tempi di tastieristi senza arte e illustri cattedratici di parte che prima twittano a capocchia e subito dopo, mentre credono di scusarsi, si accusano. Marco Gervasoni, docente ordinario di storia contemporanea, si scaglia contro Elly Schlein, vice presidente dell'Emilia Romagna, chiedendo ai suoi follower: «Ma che è, n'omo?». Dopodiché tenta di uscire dall'angolo sostenendo che «trattasi di esperimento sociale e politico». Mah! Raffaele Simone, linguista e filosofo, prima si lancia piuttosto ambiguamente su Berlusconi sofferente di Covid poi riconosce: «Non intendevo augurare la morte a nessuno. Mi riferivo all'atteggiamento negazionista dell'ambiente che gravita attorno a Berlusconi. Gli auguro una pronta e completa guarigione». Bontà sua. A Tommaso Miele, presidente della Corte dei Conti del Lazio, qualcuno ricorda che in passato non era stato tenero con l'allora segretario del Pd, Renzi: «presuntuoso, incapace». Adesso che punta al vertice nazionale si difende sostenendo che qualcuno ha twittato al suo posto. «Sono vittima». Ma sì, anche i professori tengono famiglia.

ANTONIO MASALA
© Riproduzione riservata