« I l ministro Patuanelli che presiede la commissione giudicatrice non può piegare il servizio universale alle ragioni di una fazione che ha fatto parte della temperie storica durante la quale il Partito Comunista italiano parteggiava per la Rivoluzione Russa e per il regime comunista appena instauratosi». Il testo è di un arrabbiatissimo deputato di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli, che chiede conto del francobollo dedicato al centenario della nascita del Pci. A parte la menzione d'onore per l'uso della parola temperie, che non è roba da tutti e invece Rampelli sfodera con nonchalance, forse per controbilanciare la parola Patuanelli, varrebbe la pena di ricordare al fratello d'Italia che Livorno 1921 fu l'apripista di una turbinosa sequela di scissioni senza le quali, chissà, oggi magari avremmo un partito riformista ma saldamente a sinistra, laico, non settario, precoce nell'emanciparsi da Mosca, europeo da tempi non sospetti. È per la coazione a emulare quella scissione che la sinistra ha saccheggiato la propria classe dirigente e la propria materia prima elettorale per secernere via via Bertinotti, Rizzo, Calenda, Speranza e Matteo Renzi detto il bullettino del Covid, per citare solo i più recenti. Altro che francobollo, onorevole: voi destri a Livorno dovreste dedicare un monumento.

CELESTINO TABASSO
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