E comunque fu Renzi a incoronare un gran presidente della Repubblica come Mattarella. Ma siccome a suo tempo aveva sgambettato Prodi, quel giorno pure chi applaudiva Mattarella fissava lui come una carognetta.

In questi giorni ha scalzato un premier compiaciuto e inadeguato per aprire la strada al più autorevole tra gli italiani viventi. Ma lo ha fatto con una spregiudicatezza e una protervia che ormai, Draghi o non Draghi, resteranno la sua cifra.

Se vogliamo è anche l'uomo che con un referendum dall'esito nettissimo ha blindato la nostra Costituzione. Ma lo ha fatto cercando di smontarla, con l'irruenza e la curiosità vandalica di un bambino.

Ha lanciato le unioni civili da Palazzo Chigi ed è un merito che gli andrebbe riconosciuto più spesso. Ma ci era arrivato con un'imboscata, e così di quei giorni ricordiamo soprattutto l'Enrico stai sereno.

Indifferente al bene comune a meno di poterlo puntare al tavolo da gioco e ipnotizzato dal proprio vantaggio, quest'uomo riesce di frequente a combinare qualcosa nell'interesse collettivo mentre si fa detestare per aver sfacciatamente perseguito il proprio. Senza conseguirlo.

Se fosse una maledizione, sarebbe l'unica che funziona fra le tante che si tira addosso a ogni passo.

CELESTINO TABASSO
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