È il momento di godersi il trionfo. Oggi alle 15,30 più che l'ultima gara del campionato di Eccellenza, sarà la festa del Muravera. Bandiere, striscioni e cori sono pronti, assieme al disco del cantante muraverese, Tonio Anedda, emigrato in Germania.

La stagione 2019/2020 per il Muravera sarà la terza nel campionato di Serie D. La squadra del Sarrabus non poteva festeggiare nel migliore dei modi il decimo torneo in Eccellenza. Con una promozione conquistata a suon di record.

Nel 2014/2015 il primo successo nel massimo campionato regionale. Proprio in quel campionato otteneva il salto di categoria, grazie alla Coppa Italia nazionale, il Lanusei all'epoca allenato da Francesco Loi che, guarda caso, è l'attuale allenatore dei gialloblù. Due anni in Quarta Serie e di nuovo in Eccellenza. Il mancato ripescaggio, annunciato a più riprese e che sembrava certo, aveva lasciato degli strascichi. Si parlava addirittura di campionato a rischio.

Poi l'accordo tra i nuovi dirigenti e il tecnico aveva ridato linfa. I risultati si sono visti eccome. "Sinceramente quando ho assunto l'incarico di presidente, esordisce Stefano Boi, non immaginavo tutto questo. Conosciuti il tecnico Loi e l'ex presidente Giampaolo Aresu, che ci ha dato il suo supporto, ho iniziato a capire che si poteva ottenere qualcosa di importante. Così è stato. A rendere ancora più prestigioso questo traguardo, l'aver affrontato corazzate del calibro di Sorso e Nuorese, nobili del nostro calcio".

La cavalcata? "C'è voluto del tempo per l'amalgama dopo il rinnovamento dell'estate scorsa, dice il bomber Sergio Nurchi. Ci siamo ritrovati ad inseguire le avversarie. Sette punti dalla Nuorese. Non ci siamo abbattuti consapevoli di avere un ottimo gruppo. La svolta dopo la finale di Coppa Italia persa con la Nuorese. Una rincorsa che ci ha portato alla vittoria finale".

Giuseppe Meloni, 50 gol in stagione: "Un'avventura esaltante, una delle più belle della mia carriera". Qualche giocatore come l'ex Cagliari e Cesena, Fabio Vignati, punto di forza del Muravera, si è voluto levare qualche sassolino dalla scarpa. "Ne hanno dette di tutti i colori. Squadra di vecchi, finiti e così via non conoscendo la nostra storia. I commenti di questi presunti maestri ci hanno dato uno stimolo in più. Ora ci godiamo questo fantastico momento".

Ma tutti i giocatori hanno dato davvero tanto: La Vista, Gutierrez, Cadau, Lepore, Satta, Mereu, Floris, Coulibaly, Massessi, Zinzula, Kushabi, Dessena, Bruno, Cocco, Nieddu, Viani, Mhamed. "Una stagione incancellabile. Una promozione strameritata".

Una gara del Muravera (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)
Una gara del Muravera (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)
Una gara del Muravera (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)

PAESE IN FESTA - Un intero paese in festa dipinto di giallo e blu. Nelle strade di Muravera, capitale del Sarrabus con poco più di cinque mila abitanti, l'argomento principale in questi giorni è la promozione della squadra in Serie D. Una gioia contagiosa. Oggi la squadra di Francesco Loi giocherà in anticipo, contro il San Teodoro, l'ultima partita stagionale. Sarà vera festa. Anche dal punto di vista economico avere la squadra in Quarta Serie D ha il suo riscontro. "Una grossa occasione per far conoscere il nostro territorio fuori dalla Sardegna - dice il sindaco Marco Falchi - Non faremo mancare il nostro supporto alla società. Andranno fatti dei lavori nella struttura di gioco".

Tanti i sostenitori. Tra questi Angelo Steri, segretario dell'Unione dei Comuni del Sarrabus, muraverese doc e caro amico del presidente Stefano Boi: "È motivo di orgoglio avere una squadra in serie D. Una vetrina per il paese e per il Sarrabus in generale".

Il sostegno non mancherà da parte degli imprenditori. "È importante sostenere la squadra e le altre realtà sportive del paese", dice l'imprenditore turistico, Marco Fanni. Parole positive anche da Antonello Carta, ex dirigente e imprenditore turistico: "Un vantaggio per tutta l'economia muraverese. Pubblicità gratuita per il marchio". Il tifoso super, imprenditore Angelino Farci: "Ho sempre seguito la squadra. Una storia bellissima quella del Muravera che ci ha spesso riempito di bellissime soddisfazioni". Due dirigenti storici, Giampaolo Aresu e Renato Cacciabue: "La Serie D ci appartiene. Dopo l'assurdo, mancato ripescaggio di due anni fa, ce la siamo ripresa sul campo: una gran bella soddisfazione".

Mister Francesco Loi (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)
Mister Francesco Loi (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)
Mister Francesco Loi (foto L'Unione Sarda - Andrea Serreli)

MISTER LOI - Quando la squadra vince è merito dei giocatori, quando perde la colpa è dell'allenatore. È davvero facile subire delle critiche per un tecnico. Molto spesso però è soltanto invidia. Se il Muravera ha conquistato la Serie D, gran merito, senza ombra di dubbio, va a Francesco Loi, tecnico umile e preparato. Che piaccia o meno, non si ottengono tre salti di categoria dall'Eccellenza alla Serie D così per puro caso. Da sottolineare che per Loi le presenze nel ruolo di allenatore nel massimo campionato regionale sono tre.

Loi, è tempo di far festa?

"Meritata e sudata".

Si parla di tanti record delle sue squadre ma ci sono anche quelli personali?

"Sono dell'avviso che il lavoro paga sempre. Il calcio è uno sport opinabile. I numeri però non lo sono".

Ha raggiunto la Serie D in tre paesi (Muravera, Lanusei e Tortolì) che assieme contano poco più di 20mila abitanti.

"Per questo assumono un valore molto più grande".

Una parola per ciascuna promozione?

"La prima col Lanusei, la più emozionante e inaspettata. Col Tortolì ho vinto tutto. A Muravera, vittoria del torneo creando della basi solide".

Si può dire che conosce l'Eccellenza come le sue tasche?

"Di una cosa posso vantarmi. Conosco tutto il calcio regionale dalla Terza categoria sino all'Eccellenza e le squadre sarde che militano in D e C".

Il futuro a Muravera?

"Mi sono trovato benissimo: a Muravera ci sono enormi potenzialità per far bene".
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