Ha lasciato la panchina della Nuorese per motivi personali. Antonio Prastaro sarà sicuramente uno degli allenatori sardi più gettonati quando i campionati riprenderanno.

Nella fase finale della precedente stagione è stato ad un passo dal Castiadas con accordo praticamente raggiunto (e poi caduto) con l'obiettivo di salvare la squadra sarrabese (allora in Serie D) e poi retrocessa.

Negli ultimi mesi è stato a guardare, preoccupato di una situazione che ha fatto male anche alla Sardegna e al calcio regionale. "Purtroppo - dice Prastaro - abbiamo avuto tanti morti. Non è facile parlare di pallone in questa situazione. Attendiamo gli eventi, aspettiamo che il coronavirus venga sconfitto e che a calcio si possa rigiocare in assoluta sicurezza e con i tifosi sugli spalti. Allenare è il mio mestiere, quindi ovviamente non posso che essere sul mercato. Ma lo ripeto, attendiamo altri momenti per parlare di calcio. Il coronavrirus potrebbe lasciare grossi strascichi anche e soprattutto economici fra le società sarde. Gli imprenditori hanno già subito danni pesanti. Avranno voglia e forza di fare da sponsor o di occuparsi in prima persona di calcio?".

Prastaro ha una lunga e brillante carriera alle spalle. Tra i suoi record la strepitosa stagione 2009-2010 alla guida della Nuorese. Con lui in panchina i barbaricini salirono in Eccellenza dominando il girone B di Promozione (76 punti con undici punti di vantaggio sul Tempio). Record di punti nel raggruppamento Nord ancora imbattuto.

Classe 1972, il tecnico ha fatto una lunga gavetta. Con gli Esordienti del Sant'Elena ha vinto il titolo di Campioni d'Italia. Con gli Allievi della Sigma il titolo di regionale.

La prima esperienza in una prima squadra è nella stagione 2004/2005 col Quartu 2000 in Eccellenza prima dell'arrivo a Nuoro nella Juniores. Poi le panchine di Muravera (nel 2008/2009 ha vinto la Promozione), Nuorese, Sanluri, Pula, Monastir e Tonara (vittoria della Coppa Italia).
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