Vincenzo Bianconi, imprenditore alberghiero candidato alla presidenza della Regione Umbria appoggiato da Pd e Movimento 5 Stelle, nel mirino del centrodestra.

Il motivo? I circa otto milioni di euro in fondi pubblici per la ricostruzione post-terremoto a Norcia di cui avrebbe beneficiato il gruppo di proprietà della sua famiglia per ristrutturare hotel e rifornire le mense dei moduli abitativi creati per gli sfollati.

La polemica si è innescata dopo un articolo del Corriere dell'Umbria, ma pronta è stata la difesa del diretto interessato: "Quando si dice che le uniche strutture che hanno preso i soldi del terremoto sono quelle di

Bianconi perché candidato si dice una falsità e si offende la dignità e l'intelligenza delle persone. Questa è campagna elettorale sporca", ha spiegato Bianconi, precisando che "in tutta la Valnerina ferita dal sisma sono state 35 le strutture danneggiate e solo 19 hanno fatto domanda di contributo. Di queste, 11 hanno già terminato i lavori di restauro, ma tra esse, ha sottolineato il candidato non ci sono le mie proprietà".

Ancora, "è vergognoso usare il dramma del terremoto per fare compagna elettorale", ha incalzato l'imprenditore. Aggiungendo: "Se dovessi diventare presidente ci sarà una persona che gestirà il terremoto e non posso essere io. Sarò lì a guardare e a capire ma è ovvio che se ci sarà anche lontanamente un qualcosa che mi possa riguardare sarò lontano anni luce".

E - ha concluso scherzando Bianconi - magari ci metteremo qualcuno dell'opposizione, così saremo tutti più tranquilli...".

La Lega, però, va all'attacco: "Essendo Bianconi candidato di Pd e Movimento 5 Stelle per la Regione - hanno dichiarato i parlamentari umbri del Carroccio, annunciando un'interrogazione al governo - chiediamo la massima trasparenza soprattutto in questa fase dove potrebbe configurarsi un evidente conflitto di interessi. Siamo - proseguono i deputati leghisti - dalla parte di tante aziende ed imprese del cratere del sisma che da anni attendono invano di accedere a questi contributi e che, tra ritardi, burocrazia e promesse mancate, o hanno chiuso i battenti o rischiano di farlo".

Poi la chiosa: "Nessuno vuole colpire o penalizzare la famiglia Bianconi, tuttavia riteniamo giusto e opportuno fare chiarezza una volta per tutte e garantire 'correttezza, trasparenza e integrità morale', parole richiamate dallo stesso Bianconi all'indomani della sua candidatura alle prossime regionali".

(Unioneonline/l.f.)
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