Continua lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla Tav.

"Per noi i bandi devono essere sospesi proprio perché stiamo ridiscutendo l'opera, come previsto dal contratto", ha ribadito Luigi Di Maio, definendo "irresponsabile" l'alleato di governo Matteo Salvini, che vuole invece andare avanti a tutti i costi con il progetto di Alta velocità Torino-Lione, anche a costo di aprire una crisi.

Ma il leader della Lega sembra irremovibile. "Non sono uno che si sposta a seconda delle convenienze o dei sondaggi. Conto di continuare a fare il ministro con questa formazione a meno che i no diventino i troppi", ha detto il leader della Lega in tv, intervistato da Paolo Del Debbio su Rete 4.

E sulla contrarietà del capo politico del M5S, il ministro dell'Interno ha concluso: "Vedremo chi ha la testa più dura".

Dopo il vertice a Palazzo Chigi, che si è concluso con un nulla di fatto, sull'opera è intervenuto, esprimendo per la prima volta esprimendo tutti i suoi dubbi, anche il premier Giuseppe Conte.

Sulla realizzazione della linea dell'alta velocità Torino-Lione "deve decidere la politica, quella con la p maiuscola. Ma oggi siamo allo stallo perché le posizioni di M5S e Lega hanno creato uno stallo: rispetto le due posizioni, ma non permetterò che pregiudizialmente si affermi una o l'altra indipendentemente dal percorso politico", ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa.

"Non sono affatto convinto che questo progetto sia quello di cui l’Italia ha bisogno", ha detto, "io stesso ho espresso forti dubbi e perplessità sulla convenienza della Tav e lo ribadisco".

Conte si dice dunque vicino alle posizioni del M5S, da sempre contrario all'opera, in contrapposizione a quelle del Carroccio, che la reputa un progetto essenziale per lo sviluppo del Paese.

"Gli esponenti politici stanno esprimendo sensibilità differenti fermo restando che ieri non abbiamo litigato. È veramente un proficuo confronto, franco, serrato, per tutelare l'interesse dei cittadini", ha poi ribadito.

Per il primo ministro, a questo punto, "l'unica strada è proseguire, alla luce di ciò che emerso, alla luce dei forti dubbi emersi, e me ne assumo la responsabilità, a un'interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Ue, per condividere questi dubbi e le perplessità".

Conte ha infine escluso la possibilità di una crisi di governo a partire dalla Tav.

"Continuo a pensare che non ci siano rischi per il governo. Lo assumo come atto di responsabilità dei miei compagni di viaggio", ha chiarito, "escludo assolutamente che possa nascere da questo confronto schietto, serrato, una crisi di governo. Sarebbe assurdo".

(Unioneonline/F-l.f.)
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