La Procura generale della Bolivia ha formalizzato nei confronti dell'ex presidente Evo Morales una accusa di "terrorismo e finanziamento del terrorismo", chiedendone l'arresto.

La vicenda riguarda una presunta telefonata fatta da Morales ad un dirigente "cocalero" dal Messico, Paese dove si era rifugiato nel 2019 dopo essersi dimesso dalla sua carica, in cui avrebbe chiesto di organizzare, nel quadro di conflitto con il governo transitorio al potere, un blocco della distribuzione di prodotti alimentari alle città capoluogo delle province boliviane.

Da Buenos Aires, dove si trova attualmente in esilio, l'ex capo dello Stato leader del Movimento al socialismo (Mas), favorito nelle elezioni del possimo 6 settembre, ha reagito via Twitter respingendo le accuse, definite "illegali" e "incostituzionali".

(Unioneonline/v.l.)
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