Con le prime riaperture in vista la campagna vaccinale in Italia entra in una fase cruciale e delicata.

"Sta andando bene - ha detto Mario Draghi in conferenza stampa -, con tante sorprese positive e qualcuna negativa, e questo è stato fondamentale per prendere le decisioni".

Ieri sono state somministrate in Italia 347.279 dosi, un record.

Il premier sa di assumere un "rischio ragionato" riaprendo, ma "se i comportamenti sono osservati la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa". L'80% della popolazione, per la precisione, questo l'obiettivo del governo.

Lo sforzo inizia a dare i suoi frutti, due soglie psicologiche sono state raggiunge: 10 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose (un sesto della popolazione totale), 4,2 milioni anche il richiamo.

Tra gli over 70 (over 80 compresi) la percentuale che ha avuto almeno la prima iniezione ha raggiunto il 50%. I più fragili e colpiti dal Covid iniziano ad avere una certa copertura, come dimostra il calo dei casi tra gli ultraottantenni.

Una volta coperti anche gli over 60, la seconda fase sarà più flessibile, con le Regioni che potranno decidere a chi dare priorità, a meno che il governo non continui a imporre il criterio delle fasce d'età.

AstraZeneca non è un caso, precisa Draghi: "Nei dati non vedo un crollo di fiducia" nel vaccino anglo-svedese. Anche Speranza afferma che non c'è un crollo nelle vaccinazioni, ma una "grande richiesta di informazioni".

Tuttavia in frigo ci sono 1,25 milioni di dosi AstraZeneca, zero di Pfizer.

Le Regioni cercano di smaltire le scorte del siero anglo-svedese: lo fa il Lazio, che apre agli under 60 che lo vorranno su base volontaria, pur essendo per loro sconsigliato. E lo fa la Sicilia, con un "Open day" AstraZeneca dedicato alle persone tra i 60 e i 79 anni.

Poi c'è il caso di Johnson & Johnson, il vaccino monodose fermo ai box in attesa che si pronuncino l'Ema (il 20 aprile) e le autorità sanitarie Usa, che per prime lo hanno sospeso dopo alcuni casi di trombosi.

Nell'ultima settimana la media giornaliera di vaccinati in Italia è stata di circa 290 mila, ancora lontana dai 500 mila promessi, ma comunque sufficiente - con le dosi al momento disponibili e previste - a completare gli over 80 il 6 maggio e i settantenni (70-79 anni) il 28 maggio, secondo le proiezioni di Sky Tg24 basate su dati del governo.

L'obiettivo espresso da Speranza è di vaccinare con almeno una dose tutti gli over 60 entro fine giugno e poi 80% entro l'autunno, l'immunità di gregge.

(Unioneonline/L)
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