Tutti gli studenti avranno un'aula. Lucia Azzolina prova a mettere a tacere le critiche al Piano Scuola 2020-2021, che ha suscitato diversi dubbi.

"Lascia senza un'aula un milione di studenti", ha attaccato Salvini.

Le lezioni potranno svolgersi non solo nelle classi, ma anche in musei, cinema e teatri. Ma il ministero ha fatto sapere di avere l'elenco di "circa 3mila edifici scolastici dismessi a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinati".

E all'interno delle stesse scuole in uso, "il rinnovo dell'arredo scolastico potrà garantire il recupero di spazio". Inoltre, "dove necessario saranno costruiti patti con i territori per individuare ulteriori locali al di fuori del perimetro scolastico".

"In queste settimane - spiegano fonti del ministero - abbiamo messo a punto un software che consente di incrociare, scuola per scuola, il dato degli alunni con quello degli spazi e con il distanziamento indicato dal Cts. Uno strumento nuovo, senza il quale sarebbe stato impossibile individuare le priorità d'intervento. I più urgenti riguarderanno secondo una prima analisi circa il 15% della popolazione studentesca, fatta eccezione per la scuola dell'infanzia che è esclusa da questo calcolo avendo altre indicazioni di distanziamento".

Sarà "innovativa e aperta" secondo Azzolina la scuola che prenderà il via a settembre. Richiede l'organizzazione di nuovi spazi e la riorganizzazione di quelli esistenti, e reagendo all'emergenza, "dovrà dare qualcosa in più ai nostri studenti". Sarà "flessibile per la rimodulazione degli orari e delle classi, per l'organizzazione degli ingressi e degli spostamenti, aperta per la ricerca di nuovi spazi anche al di fuori del perimetro scolastico". E "rinforzata" con il ptenziamento del personale.

Di piano che "fa acqua da tutte le parti" parlano le opposizioni, ma il M5S ricorda il miliardo investito nella scuola.

In Sardegna non si fanno i salti di gioia, gli spazi mancano. Le aule sono poche e mancano le strutture da utilizzare per le lezioni. Insomma, se è vero che l'emergenza può rivoluzionare e cambiare in meglio la scuola, mettendo fine al problema delle classi pollaio, è altrettanto vero che il piano presenta numerose incognite.

(Unioneonline/L)
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