"Inizia questa 'nuova normalità' in cui dovremo convivere col virus. Ora ci sarà maggiore autonomia e più responsabilità per le Regioni: più i contagi vanno giù più possono aprire, più vanno su e più dovranno chiudere. Sarà tutto trasparente e anche le responsabilità saranno chiare".

Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un'intervista a "Il Fatto quotidiano", facendo presente che ci sarà un controllo quotidiano e che il governo potrà intervenire se non lo faranno in tempi brevi i governatori.

Tra i parametri da tenere in osservazione "io batto molto sulla terapia intensiva: già oggi i posti in Italia sono passati dal picco di 9.500 a 8.100. Sono scesi perché la sanità privata sta tornando a fare il suo mestiere, ma le Regioni, rispetto a febbraio, devono raddoppiare i letti 'pubblici' in modo permanente". Sulle linee guida sulla riapertura di bar, ristoranti e spiagge "abbiamo lavorato confrontandoci e mediando con le Regioni e rivendico il metodo.

Sul decreto Rilancio: "Erano due manovre messe insieme.

Ammetto che avremmo potuto farlo prima, ma è un pacchetto talmente difficile da integrare che ha richiesto tempo. Noi non abbiamo le possibilità di far il debito della Germania. Questo sia chiaro. Ora dobbiamo consentire alle imprese di recuperare il tempo perduto, ma da parte nostra serve una visione del futuro del Paese. Lancio una sfida alle Regioni: dovremmo continuare il lavoro congiunto e aprire un tavolo sulla semplificazione delle procedure autorizzative tra Stato e Regioni; azzeriamole, è inammissibile che le imprese perdano tempo nel nostro ping pong. Questa epidemia ci ha insegnato che se il burocrate non si trasforma in semplificatore arriva troppo tardi: quattro mesi fa la burocrazia ministeriale non ci avrebbe mai concesso di mandare in corsia ottomila medici pensionati".

(Unioneonline/F)
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