Blindato il confine tra Gualdo Tadino e Gubbio, le due storiche località della provincia di Perugia, per il rischio di nuovi contagi da coronavirus.

La decisione è del sindaco di Gualdo Tadino, dopo che a Gubbio si sono registrati assembramenti non autorizzati nel centro storico in occasione della Festa dei Ceri, dedicata al patrono Sant'Ubaldo. Decine di persone si sono ritrovate in strada nel pomeriggio per improvvisare festeggiamenti, pur in assenza della tradizionale Corsa dei Ceri.

"Decine di persone hanno messo in pericolo la pubblica incolumità", ha detto il sindaco di Gubbio, su tutte le furie.

E oggi il suo collega di Gualdo, Massimiliano Presciutti, ha vietato per i prossimi 15 giorni gli spostamenti dal suo comune verso Gubbio e viceversa. Ci si potrà muovere solo attestando una comprovata esigenza lavorativa o situazioni di necessità.

Nell'ordinanza restrittiva si parla degli "incresciosi" fatti di Gubbio, "plurimi assembramenti in assenza pressoché totale dei dispositivi di protezione individuale".

Almeno un migliaio, secondo Presciutti, le persone che si sono riversate in strada, e non decine come asserito dal sindaco di Gubbio. "E' un provvedimento che mi rammarica molto ma inevitabile e necessario, sulla salute e la sicurezza dei cittadini non sono concesse deroghe", spiega. "La cosa che più mi ferisce è che per il comportamento scriteriato e vergognoso di pochi si debbano chiedere nuovi sacrifici a tutti".

Ancora: "Mi hanno fatto ancora più male le immagini che ho visto di scene incomprensibili ed alrettanto gravi all'interno dell'ospedale, non si può in servizio ed in piena pandemia correre in corsia con un cero seppur in miniatura. Non è accettabile che si usino gli altoparlanti di servizio dell'ospedale per mandare a tutto volume nei reparti la musica della festa".

E se la vicenda riaccende sui social le antiche rivalità campanilistiche tra i due borghi vicini, il primo cittadino nega: "Risalgono alla notte dei tempi, ma in questo caso non c'entrano nulla".

(Unioneonline/L)
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