Prima il tira e molla tra l'Italia e Malta, poi la notizia dell'accordo raggiunto. E adesso lo stallo.

Dopo che La Valletta ha dato la sua disponilità ad accogliere i migranti della Alex (in cambio ha chiesto che l'Italia si faccia carico di 55 migranti "maltesi"), si è sollevato il problema di come far effettivamente arrivare queste persone sull'isola.

"Non siamo attrezzati a percorrere 100 miglia", dice la ong, bloccata dal Viminale al limite delle acque territoriali italiane, a sud di Lampedusa. E solo 13 persone, donne e bambini, sono state trasbordate con i mezzi della Marina Militare, messi a disposizione dalla Difesa.

Il ministro dell'Interno non cede di un millimetro: "È una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare". In sostanza, l'offerta è di affiancare alla Alex una nave militare italiana che potrebbe prendere a bordo una parte dei 41 e poi "scortarla" in sicurezza verso Malta. Dove, spera Matteo Salvini, sarà posta sotto sequestro.

Intanto la Alan Kurdi, nave della tedesca Sea Eye, ha soccorso 65 persone al largo della Libia e si sta dirigendo verso nord. E il ministro dell'Interno si è affrettato a scrivere al collega Horst Seehofer: "Se ne occupi la Germania, non verranno in Italia".

(Unioneonline/D)
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