Svolta nelle indagini sul caso di Virginia Mihai - scomparsa nel 1999 a Velo d'Astico, nel Vicentino -, dopo il ritrovamento dell'unghia di un alluce appartenuto alla donna di origini romene, seconda moglie dell'allevatore Valerio Sperotto.

Il reperto è stato scoperto la scorsa estate in un'area dove il coniuge, morto nel 2011, allevava dei maiali.

Secondo quanto riporta l'analisi eseguita dai Ris di Parma, le tracce di Dna che vi sono contenute sono compatibili al 100% con quelle di Mihai.

Ora l'ipotesi è che il corpo della donna - da cui Sperotto si stava separando - sia stato dato in pasto ai suini.

La prova sembra chiudere il cold case e avrebbe inchiodato Sperotto, in passato indagato per omicidio e occultamento di cadavere.

Anche della prima moglie dell'uomo, Elena Zecchinato, si sono perse le tracce dal 1988.

Per questo gli inquirenti sospettano che possa essere stata vittima dello stesso destino.

(Unioneonline/F)
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