"Il fatto non sussiste".

Con questa formula la Cassazione ha assolto Ignazio Marino dall'accusa di aver sperperato soldi pubblici pagando con la carta di credito del Comune alcune cene durante il suo mandato da sindaco di Roma.

Accolta dunque la richiesta del pg Mariella De Massellis, che aveva chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza di colpevolezza.

Marino, assolto in primo grado, era stato condannato a due anni di carcere in appello.

Ora il pronunciamento della Suprema Corte, che chiude definitivamente il "caso scontrini".

(Unioneonline/L)
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