Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando disobbedisce al decreto sicurezza di Matteo Salvini e firma i primi quattro provvedimenti per l'iscrizione all'anagrafe di quattro stranieri, libici e bengalesi dai 26 ai 49 anni, tutti con permesso di soggiorno in corso per motivi umanitari e come richiedenti asilo.

Nel decreto sicurezza è scritto che il permesso di soggiorno per richiesta d'asilo "non costituisce titolo per l'iscrizione anagrafica".

Il primo cittadino si assume la piena e unica responsabilità dell'atto amministrativo.

"Gli atti firmati da Orlando analizzano la situazione normativa determinata dall'entrata in vigore dell'articolo 13 del decreto sicurezza, definendo il quadro complessivo come di evidente difficoltà interpretativa, a seguito dell'asserito conflitto tra norme tutt'ora in vigore", spiegano dagli uffici comunali.

Insomma, detto fatto. Come annunciato da tempo, Orlando ha disobbedito al decreto sicurezza agendo in prima persona come "ufficiale di governo e ufficiale d'anagrafe".

"Se le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani, se la dimora dello straniero si considera abituale raggiunti i tre mesi di ospitalità in un centro d'accoglienza, se la dimora abituale è fondamento della residenza e se, infine, è fatto obbligo ad ognuno di chiedere l'iscrizione nell'anagrafe del comune di dimora abituale, ne deriva che tale iscrizione sarebbe doveroso sia chiederla che ottenerla", spiega Orlando.

"Firmare questi atti - continua - per un sindaco che ha giurato fedeltà alla Costituzione e allo statuto comunale è un atto praticamente dovuto, perché questi due estremi del nostro diritto ci dicono che la tutela dei diritti collettivi va di pari passo con la tutela dei diritti dei singoli, solo così si garantisce e si costruisce la vera sicurezza di tutta la comunità locale".

(Unioneonline/L)
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