Un presidio davanti a palazzo Tursi e un lungo corteo questa mattina a Genova per richiamare l'attenzione delle istituzioni sulla situazione di pericolo ambientale con cui ormai da troppo tempo sono costretti a convivere i genovesi che vivono ai confini della "zona rossa", quella a ridosso del Ponte Morandi e costretta a subire i disagi del cantiere.

Sono in particolare circa 300 le famiglie di via Capello, via Fillak, via Campi, via Porro escluse al momento da ogni risarcimento ma che si trovano in questa difficile situazione.

Alle 9.30 erano già oltre 100 i partecipanti alla manifestazione, con gilet gialli e bambini in prima fila.

"Le preoccupazioni sono tantissime – spiega un segretario del comitato intervistato dal Secolo XIX -: con le polveri conviviamo dal 14 agosto, le esplosioni per demolire il ponte saranno incontrollabili e poi si parla di 15 tonnellate di amianto solo nei palazzi da abbattere".

Una delegazione di cittadini è già stata ricevuta dal sindaco nell'attesa di un confronto anche con il prefetto.

Ora la speranza è l'installazione a breve di centraline per monotoraggio dell’aria e dell’acustica.

(Unioneonline/v.l.)
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