Un milione di euro di risarcimento di cui 500mila euro da liquidarsi subito, come provvisionale. È la richiesta avanzata, tramite il legale Alessandra Calabrò, da Niccolò Bettarini, 19enne figlio di Simona Ventura e dell'ex calciatore Stefano, ai quattro imputati per tentato omicidio nel processo abbreviato e relativo all'aggressione subita il primo luglio fuori dalla discoteca "Old fashion" di Milano.

Niccolò era stato ferito con calci, pugni e 11 coltellate. Per i danni riportati a un tendine era stato anche sottoposto ad un'operazione d'urgenza.

Dalle analisi condotte è emerso che "non si è mai concretizzato un attuale pericolo per la vita" di Niccolò Bettarini, ma le "caratteristiche" dell'arma utilizzata, le "modalità" dell'azione e le lesioni "al torace e all'addome" risultano "astrattamente del tutto idonee a provocare" ferite "potenzialmente ad esito letale", ha scritto il medico legale nella perizia disposta dal gup di Milano Guido Salvini sull'entità delle lesioni.

"Come parte civile noi abbiamo l'obbligo di proporre una richiesta di risarcimento - ha spiegato l'avvocato Calabrò -. I parametri per quantificare il danno sono stabiliti in base a tabelle che indicano le cifre che è possibile richiedere in base alla gravità delle imputazioni. Alla famiglia ovviamente non interessa promuovere un'azione civile per ottenere il risarcimento. Noi chiediamo solo che agli aggressori vengano date pene giuste, commisurate con la gravità dell'azione che hanno commesso".

Sono quattro, al momento, gli imputati per tentato omicidio nel processo abbreviato davanti al gup Guido Salvini: Alessandro Ferzoco, Albano Jakej, Davide Caddeo e Andi Arapi.

Il legale di parte civile si è anche associato alla richiesta del pm Elio Ramondini di condannare i quattro a 10 anni. L'avvocato Mirko Perlino, difensore di Ferzoco, ha chiesto, invece, di derubricare il tentato omicidio in lesioni aggravate e in subordine le attenuanti generiche e quella del "reato diverso da quello voluto". Daniele Barelli, che difende Jakej, ha chiesto la derubricazione in rissa aggravata, e in subordine in lesioni aggravate. Ha chiesto inoltre di escludere l'aggravante dei futili motivi e di concedere le attenuanti generiche e quella della provocazione.

(Unioneonline/v.l.)
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