La morte improvvisa di Davide Astori poteva essere evitata se si fossero approfonditi alcuni problemi cardiaci riscontrati nel corso di alcune visite di idoneità effettuate tra il 2015 e il 2017?

È quanto cercheranno di scoprire i pm fiorentini Giuseppe Creazzo e Antonino Nastasi, titolari dell'inchiesta sulla tragica sorte del calciatore, trovato senza vita a Udine nella stanza dell'albergo che ospitava la Fiorentina alla vigilia del match contro l'Udinese il 4 marzo scorso.

Le indagini sono arrivate a una svolta, con l'iscrizione nel registro degli indagati di due medici. Omicidio colposo l'ipotesi di reato.

In base a quanto trapelato, gli avvisi di garanzia sono stati recapitati a uno specialista del Centro di Medicina dello Sport di Cagliari, Francesco Stagno, e a un altro professionista di Firenze, il professor Giorgio Galanti, direttore del centro di riferimento regionale di Medicina dello sport all'ospedale di Careggi.

Sempre in base alle ricostruzioni della Procura, il giocatore infatti era arrivato in prestito alla Fiorentina nel 2015 con il certificato di idoneità già ottenuto dal centro di Medicina dello sport del capoluogo sardo. A Roma, invece, dove aveva giocato in prestito ai giallorossi nella stagione 2014-2015, il difensore non aveva dovuto effettuare alcuna prova di idoneità in quanto arrivato in agosto, con i referti dei test sostenuti a Cagliari. Nel giugno successivo, poi, rientrò in Sardegna e un mese dopo effettuò i nuovi esami.

Proprio nel corso di questi test sarebbero venuti alla luce indizi sulle condizioni del suo cuore poi peggiorate fino alla "cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro" risultatagli fatale.

Una patologia, detta anche "displasia aritmogena del ventricolo destro", che lede progressivamente le cellule del miocardio, sostituendole con cellule di grasso e fibrose che possono ostacolare il funzionamento elettrico del cuore.

Questo, almeno, è ciò che sarebbe emerso dalla perizia effettuata da Gaetano Thiene, professore emerito di Anatomia patologica all'Università di Padova, e da Carlo Moreschi, patologo dell'Università di Udine.

In particolare, dicono gli esperti, nel corso degli esami di idoneità al difensore sarebbe stata riscontrata una "extrasistolia a due morfologie" che avrebbe avuto bisogno di opportuni approfondimenti.

Per questo i medici indagati saranno presto interrogati dai magistrati.

Galanti, in particolare, sarebbe già stato convocato in Procura giovedì prossimo.

(Unioneonline/l.f.)
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