Tuona da Giba Felice Floris, leader del Movimento Pastori Sardi, dove questa mattina si è tenuta un'affollata riunione con gli esponenti del movimento.

"La prima di una serie", puntualizza Felice Floris, che immediatamente passa al contrattacco, "è ora di finirla con la parola mercato, che è sempre la scusa della politica e di chi comanda per non fare nulla, mentre è suo compito decidere. Sulla questione pastori sinora nulla si è mosso, solo chiacchiere. Il prezzo del latte è leggermente aumentato solo perché c'è stata una pessima annata, dovuta anche alle famose lotte. Noi pastori siamo ancora alla fame. Una situazione non più sostenibile, dovuta ad un mercato drogato che non ci tutela".

Felice Floris lancia un monito a politica e istituzioni.

"Se qualcuno pensa che noi pastori ci stiamo fermando si sbaglia di grosso. Stiamo gettando le basi, dopo le assemblee, per un'imponente manifestazione a Cagliari, dove le nostre magliette azzurre e gialle coloreranno le vie della città. Ci aspettiamo dalla Regione una legge ad hoc sul pastoralismo. Subito, senza perdere tempo, altrimenti ci sentiranno. È possibile che la legge ci permette di poter macellare i maiali in azienda, mentre ci viene impedita la possibilità di macellare una pecora o un agnello? Ora inoltre ci comprano una pecora, e che sia bella grassa, a soli 16 euro. Una vergogna. In questo modo si favoriscono i grandi macellatori a scapito dei produttori e consumatori".

Sulla vertenza pastori rimangono quindi ancora diversi punti interrogativi da risolvere e quella del 2019 potrebbe essere un'estate davvero calda.
© Riproduzione riservata