Sette gatti rinvenuti morti negli ultimi dieci giorni: è allarme avvelenamento nella zona di via Rosa Luxemburg, alla periferia del paese, direzione San Gavino. Purtroppo oggi un altro felino si aggira, bava alla bocca e tremante, tra le case, ma non è facile catturarlo per portarlo da un veterinario.

Sono animali non di proprietà dei residenti, ma spesso fanno loro visita perché sanno di trovare un po' di cibo e qualche comodo riparo nei dintorni delle case, magari predisposto per i gatti residenziali, ma che all'occorrenza può fare comodo al girovago di turno.

Ultimamente però sembra che qualcuno voglia liberarsi drasticamente di loro, nella zona dove oltre a numerose villette c'è anche un parchetto attrezzato con giochi per bambini. I sospetti che si tratti di avvelenamento sono decisamente lampanti e si basano sui sintomi presentati dai gatti e sul ritrovamento, nel vomito di alcuni individui sofferenti, di frammenti azzurrognoli, tipici di alcuni lumachicidi.

A tutt'oggi un referto veterinario ufficiale non è stato ancora emesso. Alcuni gatti sofferenti sono stati portati per le cure del veterinario, che hanno praticato loro una terapia di supporto. Purtroppo gli animali sono deceduti successivamente, senza che sia stato possibile inviare i cadaveri all'istituto zooprofilattico per l'autopsia.

Una cittadina residente nella via ha sporto regolare denuncia alla Polizia Municipale, dopo che senza fortuna lunedì mattina aveva cercato di allertare la Asl: "il cadavere non è più utilizzabile, sono passate troppe ore dal decesso" le avevano risposto. Il gatto era morto la notte tra sabato e domenica, e la signora non sapeva che avrebbe dovuto conservarlo nel freezer per renderlo disponibile a eventuali autopsie.

I resti del veleno vomitati dalle povere bestiole (Cazzaniga)
I resti del veleno vomitati dalle povere bestiole (Cazzaniga)
I resti del veleno vomitati dalle povere bestiole (Cazzaniga)

Attentare alla vita di animali con esche e bocconi avvelenati, oltre che sottoporre gli stessi a sofferenze atroci, è un atto deplorevole punito in base al codice penale: ora che è scattata una regolare denuncia, l'autore della strage rischia molto più dell'ondata di sdegno e biasimo sollevata tra i cittadini della zona, quelli civili.

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