Alla vigilia della fiaccolata contro la chiusura della Casa dell'anziano e all'indomani della formale comunicazione che il servizio non sarà trasferito ma cesserà di esistere, le operatrici e gli operatori della comunità alloggio villacidrese hanno scritto una lettera aperta.

I toni sono amari, ma con le loro parole, piene di dignità, si sono levati anche qualche sassolino dalle scarpe.

Questo il testo: "Finisce nel peggiore dei modi il nostro lavoro nella casa dell'anziano. Trasferiti, sì. Ma a casa! Dal mese di dicembre, quando la struttura è stata dichiarata inagibile, abbiamo vissuto fino a ieri nella speranza che si potesse continuare il servizio in un'altra struttura del territorio, e continuare a offrire un servizio professionale e di qualità. Invece le nostre speranze si sono frantumate".

Prosegue la missiva: "Dopo l'incontro di ieri con l'amministrazione comunale, che ci ha comunicato in fretta e furia l'impossibilità di trasferire il servizio e garantire una comunità lavorativa: ci hanno dedicato solo 20 minuti del loro tempo".

"Parteciperemo - concludono gli operatori - alla fiaccolata di sabato delusi dalle modalità con cui è stata gestita la vertenza: nessun interesse concreto per salvaguardare il nostro posto di lavoro. Restiamo comunque orgogliosi di aver lavorato tanti anni per i nostri anziani e fornito un servizio apprezzato da tanti ospiti, familiari e cittadini che ci hanno mostrato sempre tanto riconoscimento. Vi invitiamo a partecipare con noi alla fiaccolata e ringraziamo tutti coloro che ci hanno mostrato solidarietà fino ad ora".
© Riproduzione riservata