Il Movimento animalista Sardegna chiede che venga interrotta la caccia nelle aree colpite dalle recenti ondate di maltempo.

La richiesta, firmata da Anna Rita Salaris, coordinatrice regionale, è stata inviata ai presidenti delle 12 regioni e province autonome che dal governo hanno ottenuto la dichiarazione di stato di emergenza: Sardegna, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sicilia, Toscana, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Piogge abbondanti e forti venti, spiega il Movimento, hanno causato "la caduta di circa 14 milioni di alberi e compromesso l'equilibrio ecologico di vastissime aree montane, nelle quali è necessario chiudere anticipatamente la stagione della caccia".

Ma, si legge ancora nella nota, "divieti temporanei e provvedimenti di sospensione non sono sufficienti a fronteggiare un disastro di simili proporzioni, che è tale non soltanto per le persone e per le attività umane, ma anche per la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato soggetto a particolare tutela nell’interesse nazionale e della comunità internazionale. Gli habitat degli animali selvatici sono distrutti e le risorse necessarie per prepararsi a sostenere l’inverno fortemente ridotte".

"In questo contesto - conclude Salaris -, consentire l’attività venatoria è un vero e proprio delitto".

(Unioneonline/s.s.)
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