Sono passati nove anni, il decreto ministeriale era datato 2011, e l'accorpamento della Camera di commercio di Oristano con Cagliari è ancora in alto mare. Le carte elaborate dal commissario dei due enti in attesa di fusione, Enrico Massidda, con l'indicazione dei 33 consiglieri che faranno parte del Consiglio generale della Camera Cagliari-Oristano sono sul tavolo del presidente della Regione Christian Solinas che dovrà controfirmarle o, se dovesse rilevare qualche problema, modificarle. Attesa per il Consiglio Il commissario Massidda ha sostanzialmente confermato il vecchio rapporto tra il numero degli iscritti delle singole categorie e i seggi da assegnare. Quattro posti a testa ai settori agricoltura e artigianato, tre all'industria (di cui uno alle piccole imprese), sette al commercio e anche in questo caso uno farà riferimento alle piccole imprese. Un seggio andrà alle cooperative, due al turismo e altrettanti al credito e alle assicurazioni. Cinque al servizio alle imprese, uno ad "altri settori" e infine un seggio a testa alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, alle organizzazioni di tutela dei consumatori e degli utenti e uno alla rappresentanza dei liberi professionisti. Dopo l'approvazione del numero dei seggi da parte del presidente della Regione, le diverse organizzazioni dovranno indicare i rappresentanti nel Consiglio generale che a loro volta eleggeranno giunta e presidente. "Difficile prevedere la conclusione della pratica perché oltre al decreto del presidente della Regione occorrerà attendere la decisione della Cassazione, prevista per fine aprile, sui ricorsi presentati da diverse Regioni sulla legittimità dell'accorpamento", ragiona il presidente dalla Camera di commercio di Oristano, Nando Faedda. Questa situazione di incertezza limita non poco l'operatività delle due Camere che, già a corto di personale, non possono neppure dare corso alle assunzioni. "A Oristano su trentasei risorse in organico di fatto viaggiamo mediamente con dieci dipendenti operativi, Cagliari si regge su un solo dirigente, Enrico Massidda, che dove coprire anche Oristano. Nonostante l'impegno del personale non si riesce a far fronte alle scadenze, viviamo una situazione davvero impossibile", precisa Nando Faedda. Non per niente la Camera di Oristano ha chiuso al pubblico i servizi finora operanti in via Carducci "Marchi e brevetti" e "Concorsi a premio"; gli interessati potranno rivolgersi alla Camera di Cagliari in Largo Carlo Felice. È stato invece sospeso il servizio di assistenza alle imprese e ai servizi relativi agli incentivi "Resto al Sud". In attesa di capire come andrà a finire questa storia nata nove anni fa. E che si sta giocando su più tavoli appunto, quello cagliaritano negli uffici del presidente Christian Solinas ma anche dentro un'aula del tribunale.

E a proposito del ricorso presentato dall'ente camerale oristanese contro la legge dello Stato che dispone l'accorpamento delle Camere di commercio fa ben sperare la decisione presa dal Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dall'ente di Pavia sull'unione con le sedi di Mantova e Cremona. I giudici hanno accolto il ricorso che contestava proprio l'accorpamento dei tre enti, giudicando rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dall'ente pavese relativamente soprattutto ad una adeguata rappresentanza territoriale. L'ordinanza dei giudici del Lazio non blocca il processo di fusione ma rimanda al merito in attesa che si pronunci la Corte Costituzionale.
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