Muoversi in modo agile e intelligente. Meglio ancora se rispettoso dell'ambiente. In una parola: sostenibile. Nelle città è in corso una rivoluzione che investe in maniera sempre più importante il trasporto delle persone andando a incidere in maniera significativa sulla mobilità, perfino sui diritti legati alla mobilità, che nell'era "smart" non sono più negati a nessuno. Al contrario, sono facilitati da veicoli, strumenti, mezzi di locomozione nuovi, destinati a prendere sempre più piede, emblema di un sistema che promette di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati.

I VANTAGGI - Lotta all'inquinamento atmosferico e acustico, alla congestione stradale, al degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli), al consumo di suolo e territorio (generato dalla realizzazione di strade, viadotti, opere infrastrutturali) sono solo alcuni tra i vantaggi legati alle nuove soluzioni di spostamento "ecologiche". Con un altro punto a favore: l'evoluzione delle tecnologie, che in questo settore è una costante.

LA MICRO MOBILITÀ - Cambiano le regole del gioco, cambia la filosofia di vita con i nuovi mezzi di trasporto che sposano lo sport (è il caso delle e-bike) e - oltre al mercato del ciclo e motociclo - cambia perfino un comparto più tradizionale, quello dell'automotive, che registra sempre più persone orientate verso l'elettrico. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in grandi aree metropolitane con una conseguenza: le offerte di infrastrutture e mobilità nelle città cambieranno in maniera radicale andando a favorire soluzioni che integrano servizi e tecnologie digitali (car sharing, smart parking, car pooling per esempio) o che garantiranno un modo di muoversi nuovo, veloce, smart: la micro mobilità. Parliamo di scooter elettrici, e-bike, cargo-bike, personal transporter, monoruote e monopattini elettrici.

LA SARDEGNA - Sebbene nelle grandi città d'Europa e d'Italia la micro mobilità sia quasi una realtà consolidata, la Sardegna sta seguendo una tendenza diffusa che trova espressione nell'acquisto e nell'uso in città di e-bike e di monopattini elettrici, complici le disposizione normative nazionali che li hanno equiparati alle biciclette. Significa che il monopattino permette - nel rispetto del codice della strada - di spostarsi liberamente consentendo tragitti casa-ufficio o periferia-centro. Succede nelle maggiori città della Sardegna, in primis nel capoluogo, dove la tendenza sembra confortata dai dati di vendita. Non una moda, quindi, ma un nuovo modo di muoversi che per la prima volta vede emergere nel tessuto imprenditoriale delle città sarde proprio i primi store specializzati in mobilità elettrica e capaci di offrire la perfetta combinazione tra velocità e stile attraverso una vasta gamma di prodotti e una varietà di fasce di prezzo da fare invidia alla grande distribuzione. Succede a Cagliari, ma la vendita di veicoli elettrici non è da meno nelle altre realtà dell'Isola. Alla base c'è la consapevolezza, sempre più diffusa, che la mobilità elettrica è una scelta moderna, sostenibile e rispettosa dell'ambiente con conseguente minore incidenza dei costi sociali, sanitari ed economici.

TECNOLOGIA E SPORT - Non solo: quello della mobilità elettrica è un settore che mostra particolare attenzione per l'innovazione e l'utilizzo della tecnologia, specie nel mercato delle due ruote. Infine, a giocare a favore dei nuovi mezzi di locomozione c'è l'elemento legato all'attività fisica: spostarsi in città su una e-bike consente di percorrere lunghe distanze e di affrontare salite faticose confortati dalla pedalata assistita. E in un'epoca sempre più caratterizzata da ritmi frenetici, anche l'utilizzo intelligente del tempo a disposizione diventa una ricchezza. Lo sanno bene anche gli sportivi amanti dei percorsi naturalistici adatti sia alle cosiddette bici muscolari e sia alle e-bike, che vedono in una Sardegna ciclabile la chiave di volta per immaginare un futuro diverso. Non è un caso se anche a livello nazionale l'Isola sia stata la prima regione d'Italia ad essersi dotata di un Piano regionale della mobilità ciclistica coerente con la legge nazionale sulla mobilità ciclistica. Il progetto in corso prevede 2.200 chilometri complessivi di rete ciclabile della Sardegna, sviluppata su 52 itinerari che interesseranno tutta l'Isola.
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