L'idea alla base dell'iniziativa dell’Osservatorio sulle Reti d'Impresa è quella di creare un sistema organizzato e funzionale che colleghi le oltre 30mila imprese sparse sul territorio nazionale e aderenti a contratti di rete, operanti in ambiti cruciali per l'economia nazionale come l'innovazione, la trasformazione digitale, l'internazionalizzazione e la promozione territoriale.

Nato per permettere alle aziende di aumentare la propria crescita dimensionale mantenendo, però, la propria autonomia giuridica, il contratto di rete è uno strumento di aggregazione tra imprese, una strada per creare sinergie tra realtà che vogliono affrontare meglio i mercati, specie se internazionali, ampliando l'offerta commerciale e dividendo i costi delle operazioni, partecipando a gare pubbliche e accedendo a finanziamenti e contributi a fondo perduto.

E oggi la nascita dell'Osservatorio delle Reti d'Impresa - resa possibile dalla collaborazione tra RetImpresa, Info Camere e l'Università Ca' Foscari di Venezia - punta a fare di questa realtà in crescita delle nostra economia un "sistema" che dia assistenza all'imprenditorialità, anche sul fronte dei fabbisogni finanziari, che proprio da un'indagine recente risultano essere ancora insufficienti, se l'80% delle reti dichiara di non aver mai ricevuto offerte di finanziamenti dedicati e specifici.

Gli ultimi dati in merito al mondo delle imprese aderenti a un contratto di rete, ci dicono che conta più di 30mila realtà riunite in circa 5mila contratti, con in testa il settore agroalimentare, commerciale e manifatturiero.

Quanto alla dislocazione geografica, secondo la fotografia tracciata dall’indagine di RetImprese, la regione prima in classifica per numero d'imprese con contratti di rete è il Lazio, seguita dalla Lombardia, Veneto e Campania.

(Unioneonline/b.m.)
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