Con un pizzico di creatività la fotografa brasiliana Angélica Dass è riuscita a ironizzare sui pregiudizi razziali legati al colore della pelle e ha raccolto in un album il grande caleidoscopio dell'umanità.

Ad aiutarla è stata la sua storia personale, l'esser cresciuta in una famiglia "multicolore" e poi, da adulta, l'aver sposato uno spagnolo "rosaceo" che "al sole diventa rosso come un'aragosta".

Così, ha iniziato a chiedersi di quale colore sarebbe stata la pelle dei suoi figli e perché questo tema si porti dietro automaticamente l'associazione al concetto di razza, spesso con un carico di giudizi e pre-giudizi.

Da qui è nato il progetto "Humanae" e l'idea di fotografare dei volontari con pelli di diverse tonalità, carpendo da pochi pixel il loro colore dominante e riportandolo sulla tabella delle guide PANTONE ®.

Il risultato di questi cinque anni di lavoro sono 4mila ritratti di persone di 17 Paesi - visibili sulla pagina Facebook @humanae.project - e una grande tavola cromatica composta da visi di tutti gli angoli della terra, senza alcun riferimento di nazionalità, razza, sesso, classe sociale o religione.

Un vero e proprio mosaico globale che aiuti a vedere la ricchezza e la varietà dell'umanità, un antidoto artistico e creativo al diffuso risveglio nazionalista e razzista.

(Redazione Online/b.m.)
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