Ha scelto un modo un po' singolare per festeggiare il suo compleanno. Antonio Cardia si è fatto tagliere i capelli. In realtà, la scelta non è poi così strana: a 91 anni, Cardia continua a lavorare nel suo salone di via Cimarosa, all'angolo con via Pergolesi.

E lunedì ha chiamato nella sua bottega una persona ancora più anziana di lui, Cireneo.

Ufficialmente, l'uomo è pensionato dopo aver fatto per tanti l'infermiere. Il suo primo lavoro, però, è stato quello del barbiere.

"Ma, nonostante questo - racconta Cardia - non ha certo perso la mano. Anche perché, quando avevo molto lavoro, veniva a darmi una mano nel mio salone".

Adesso, invece, i clienti sono diminuiti.

Anche perché Cardia non ha certo intenzione di rinunciare al suo stile. Anche perché è diventato un maestro specializzato in un taglio che, sino a qualche anno fa, andava per la maggiore: quello "all'Umberta". E lui non si vuole adeguare.

"No, i tagli attuali non mi piacciono e non li faccio. E qui non si passa il rasoio sulla testa. Il mio è un salone di classe: non voglio 'burumballa', gentaglia, qua dentro".

Una vita trascorsa in quel salone. Che non vuole lasciare.

"Certo, vorrei andare in pensione. Ma, prima, voglio lasciare la bottega a chi vuole fare questo lavoro seguendo la mia filosofia. Ci sono tanti clienti storici, non posso deluderli".

Che sia solo questo il motivo? Qualche tempo fa, una trasmissione televisiva nazionale si è occupata dei barbieri più vecchi d'Italia. Cardia ha scoperto di essere al secondo posto. "Più anziano di me c'è un altro sardo, un barbiere di Porto Torres che lavora ancora a 93 anni".

Che voglia aspettare la pensione del collega per diventare il barbiere più anziano d'Italia?

Marcello Cocco
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