Cagliari, almeno sette edifici-dormitorio a rischio: ecco l’elenco
Dopo l’incendio nello stabile di via Riva di Ponente le istituzioni si attivano per monitorare la situazione negli stabili occupati o utilizzati come rifugi improvvisati. Il consigliere Polastri stila la lista e la invia al PrefettoDopo il rogo divampato nello stabile di via Riva di Ponente occupato per anni da migranti e senzatetto, tiene banco a Cagliari il dibattito sugli edifici-dormitorio e altre strutture preda del degrado.
All’indomani dell’incendio, il consigliere comunale Marcello Polastri ha stilato l’elenco degli edifici occupati sul territorio cittadino, inviandolo al Prefetto.
Ecco la lista:
- Ruderi di viale La Playa
- Ex Stallaggio Meloni (occupato da 2 senza fissa dimora)
- Scuola Alagon di Cagliari (proprietà Comunale, occupata da uno scafista e da alcuni senza fissa dimora)
- Ex Batteria DICAT sul colle Sant’Ignazio, usata di frequente come riparo di fortuna;
- Ex Cantiere Italcementi di Tuvixeddu, in via Falzarego.
- Grotta del Fico zona Palazzo delle Scienze:
- “Casaccia” di viale Buoncammino, occupata da una decina di senza fissa dimora
«Sono solo alcune delle “tappe” del degrado, dell’esercito degli “emarginati”», spiega Polastri. Aggiungendo: «Ma in città vivono altre persone che vanno aiutate umanamente, e ancor prima identificate come prevede la Legge».
Quanto al rogo in via Riva di Ponente, prosegue Polastri nella sua lettera al Prefetto, «tutta la città sapeva che quei tetti sgangherati e pericolanti, divorato dalle fiamme, davano da più di un decennio quel minimo eventualmente apprezzabile dai periodici occupanti giunti per il tramite del mare e del vicino porto, con un proprio bagaglio di disperazione e miseria».
Inoltre, «al di là delle feci e dell’urina, tutti i giorni mattina e sera, veniva alimentata la vicina discarica abusiva di rifiuti che il Comune di Cagliari ha dovuto suo malgrado ripulire puntualmente, a spese dei nostri contribuenti. Tanta è stata la tolleranza perché Cagliari giustamente è fatta così: accogliente e tollerante ma non per questo indifferente al degrado da affrontare».
In via Riva di Ponente, conclude il consigliere, «solo per un caso fortuito non stiamo piangendo una tragedia. A maggior ragione, situazioni come a quella di via Riva di Ponente, andrebbero segate sul nascere». Per questo è «urgente monitorare e segnalate al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tutti i siti comunali abbandonati, per evitare il ripetersi di situazioni analoghe».
(Unioneonline/l.f.)