Da "Lo spietato" di Renato De Maria a "Il traditore" di Marco Bellocchio, passando per le serie tv "Il miracolo" di Niccolò Ammaniti e "Trust" di Danny Boyle.

Alessio Praticò, nato a Reggio Calabria, classe 1986, negli ultimi tempi sta collezionando ruoli in lavori importanti, la maggior parte drammatici e con riferimenti a storie vere.

E ora torna in tv su Rai2 nella seconda stagione de "Il Cacciatore" di Davide Marengo (quattro serate, dal 19 febbraio), serie liberamente tratta dal "Cacciatore di mafiosi" di Alfonso Sabella (Mondadori) con protagonista il giovane pm Saverio Barone interpretato da Francesco Montanari e in cui lui fa Enzo Salvatore Brusca, fratello minore del boss Giovanni Brusca.

Dopo il successo della prima stagione, questa seconda, spiega Praticò, "dal punto di vista della narrazione inizia un'ora dopo la fine dell'ultima puntata della prima stagione. Siamo concentrati sui fratelli Brusca e sul loro rapporto e sulle indagini e i fallimenti per cercare di prenderli".

"Siamo più concentrati sui rapporti dei personaggi, tra Mazza e Barone, tra Giada e Saverio Barone, tra Enzo e Giovanni, poi ci sono delle new entry ma i rapporti la fanno da padrone in questa seconda stagione". E la chiave del successo, secondo lui, è proprio questa.

Interpretare Enzo Salvatore Brusca, considerato da tutti il fratello debole, ha richiesto un lavoro lungo. "Il mio personaggio è volubile, pieno di contrasti e sfumature e per un attore è molto bello poterci lavorare e poter raccontare l'essere umano in tutte le sue sfaccettature". Ma Praticò si vedrebbe anche in altri ruoli. "Io sono di natura una persona più vicina al tono da commedia non mi prendo sul serio, è un caso, è il mio lavoro e cerco di farlo al meglio, ma mi dicono che non ho il physique du role del cattivo...quindi..".

(Unioneonline/v.l.)
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