È iniziato il giorno uno per bar e ristoranti, un pigro ma piacevole lunedì anche a Porto Torres, nei locali sul lungomare e lungo il corso Vittorio Emanuele, popolato dalla gente che sembra sorridere alla decisione dell’Isola in zona bianca. Ma la preoccupazione c’è, come la speranza di ritornare alla normalità, ma la vera prova è nelle ore serali quando i bar potranno restare aperti fino alle 21, mentre per i ristoranti è sancita l’apertura fino alle 23 prima che scatti il coprifuoco dalle 23.30 alle 5.

“Sarà un banco di prova importante”, sostiene Asia Eletti, 22 anni, in servizio al bar Da Marco nel centro cittadino, uno dei locali preferiti dai giovanissimi.

“Dobbiamo dimostrare maturità e rispetto delle regole” aggiunge “per evitare di fare un passo indietro”.

Per il servizio al banco dei bar deve rimanere la distanza di un metro tra le persone e provvedimenti per evitare gli assembramenti di persone in fila alla cassa o in attesa di essere servite. Qualcuno correda la vetrina del locale con un bollino esposto all’ingresso per il numero massimo di capienza.

Per Pasqualino Marras titolare dello Smeraldo Café: “E’ una bella notizia stare in zona bianca, un’opportunità da non sprecare - sottolinea - ci auguriamo che la gente e gli stessi gestori dei locali usino il buon senso”.

Anche il sindaco Mulas commenta il nuovo status raggiunto in Sardegna nella battaglia contro il virus. "L'ingresso nella cosiddetta zona Bianca ha un doppio significato – sostiene il primo cittadino - da un lato premia il senso di responsabilità con cui i sardi hanno rispettato le regole, dall'altro richiede, paradossalmente, un innalzamento del livello di attenzione". Si perché resta in vigore l’ordinanza emessa per le tre aree del Lungomare, dove i divieti di accesso veicolare e pedonale saranno validi come misure di prevenzione a contrasto della diffusione del coronavirus e per fronteggiare i rischi sanitari, fino alla revoca dello stato di emergenza sanitaria. "Stiamo vedendo cosa accade nel resto d'Italia con le cosiddette varianti – ha aggiunto il sindaco - i contagi sono ripartiti velocemente e si prospetta una terza ondata. Noi in Sardegna dobbiamo essere così bravi da non riattivare questo ciclo negativo: facciamo di tutto perché la trasmissione del virus non riparta. Chiedo quindi a tutti la massima collaborazione: continuiamo a rispettare scrupolosamente le indicazioni di sicurezza, usiamo i dispositivi di protezione, evitiamo comportamenti a rischio. Se saremo così bravi da contenere la terza ondata, raggiungeremo prima la fine di questo lungo incubo".
© Riproduzione riservata